25 marzo 2015
Un anno fa Milena Ferrari se n'è andata.
Ha conosciuto Giovanni Acci nel maggio 1943 a Gombola, piccolo paese dell'Appennino. Lei giovane maestra elementare alle prime esperienze di insegnamento, lui pittore. E' stato il classico colpo di fulmine: si sposeranno solo dopo 9 lunghi anni di lontananza.
Nella prima lettera di tante che Acci le ha inviato, ha scritto:
“Madonna Lisa del Giocondo, posso chiamarvi così? Il vostro volto […] ricorda in modo impressionante le madonne fiorentine dipinte dagli antichi maestri”;
così nell'intimità in famiglia ha continuato a rivolgersi a lei con quel nome: LISA.
Milena ha dedicato la sua vita all'insegnamento e alla famiglia, ha sempre seguito l'attività di suo marito, partecipando personalmente a mostre ed eventi; è stata musa ispiratrice e modella di molti dipinti e ritratti.
Acci così le scrisse: “Ti voglio 'eternare' con tutta la potenza drammatica dei colori e dei pennelli […] ti voglio vestire di velluto rosso e voglio creare una cosa stupenda. Ti voglio fare così viva da sembrare vera e nello stesso tempo oltre la realtà, deve emanare dalla tela il misterioso 'fascino del metafisico'”.
E così, Lisa non è più tra noi, ma vivrà per sempre nelle opere del suo amato Gianni.
Un anno fa Milena Ferrari se n'è andata.
Ha conosciuto Giovanni Acci nel maggio 1943 a Gombola, piccolo paese dell'Appennino. Lei giovane maestra elementare alle prime esperienze di insegnamento, lui pittore. E' stato il classico colpo di fulmine: si sposeranno solo dopo 9 lunghi anni di lontananza.
Nella prima lettera di tante che Acci le ha inviato, ha scritto:
“Madonna Lisa del Giocondo, posso chiamarvi così? Il vostro volto […] ricorda in modo impressionante le madonne fiorentine dipinte dagli antichi maestri”;
così nell'intimità in famiglia ha continuato a rivolgersi a lei con quel nome: LISA.
Milena ha dedicato la sua vita all'insegnamento e alla famiglia, ha sempre seguito l'attività di suo marito, partecipando personalmente a mostre ed eventi; è stata musa ispiratrice e modella di molti dipinti e ritratti.
Acci così le scrisse: “Ti voglio 'eternare' con tutta la potenza drammatica dei colori e dei pennelli […] ti voglio vestire di velluto rosso e voglio creare una cosa stupenda. Ti voglio fare così viva da sembrare vera e nello stesso tempo oltre la realtà, deve emanare dalla tela il misterioso 'fascino del metafisico'”.
E così, Lisa non è più tra noi, ma vivrà per sempre nelle opere del suo amato Gianni.
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Alcune foto degli anni dell'insegnamento
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