Giovanni Acci, "Marina", olio su cartone telato 20 x 30 cm, ph. Giorgio Benni |
"Vi è un genere di pittura, rarissimo, che dipinge un panorama, un paesaggio come se li guardasse con occhi profetici. È una maniera che si attiene strettamente alla realtà naturale, ma che la dipinge non al presente ma come fosse “lucidata” da un’illuminazione che procede dalla fine del mondo. Così questo paesaggio di Giovanni Acci è una marina il cui mare deve essere stato prosciugato come in Apocalisse 21, 1; i cespugli sono ardenti come il roveto ardente sul monte Oreb; stalle e capanne hanno aureole e splendono come tabernacoli; e la luce ormai perfettamente ermafrodita, ignea e lunare ad un tempo, si approssima alla luce d’oro della Gerusalemme celeste discesa sulla terra. Viene così assunta e risolta in senso atmosferico, quasi arcadico, la gloria del fondo oro delle sante icone".
Gianni e Giuseppe Garrera |